A QUEI TEMPI

Oltre alle solite passeggiate,  

il pomeriggio io e le mie cugine accompagnavamo nonna quando portava le pecore al pascolo, anzi non capitava solo con lei, c'era anche una ragazza poco più grande di noi si chiamava Agostina, abitava in un casa che si trovava  tre curve più sotto di noi e quando era il momento di andare ci chiamava "A VOCE "  e noi rispondevamo dalla loggia di nonna.

( Eh già , allora non tutti avevano il telefono in casa e nemmeno mia nonna, e  ci si chiamava così da un casa all'altra, da una contrada all'altra e anche da un colle all'altro!
Ricordo mio padre con i suoi cugini che abitavano dall'altra parte del fiume si chiamavano così e col silenzio più totale accompagnati solo da suoni della natura era possibile anche intrattenere una piccola conversazione "basilare" a quelle distanze!
Mentre per le notizie più importanti, quelle dal parente lontano dalla città ci avvisava chiamando sempre a voce, una signora che abitava nella frazione più alta, perché lei aveva il telefono dentro casa e faceva da centralino a tutti gli abitanti delle diverse contrade di campagna.)

Dalla terrazza di nonna vedevamo la nostra amica fuori la grande aia della sua casa col gregge pronto e  noi la raggiungevamo sul posto pattuito, era un prato sito su un terreno che si trovava a metà strada tra casa sua e la nostra, ma soprattutto un punto dal quale i nostri genitori potevano tenerci d'occhio.
E se ci penso, andavamo in mezzo a quell'erba alta fino al punto vita vestite con pantaloncini e canottiera e non sempre con scarpette da ginnastica ma anche con dei sandaletti. 
Siii i sandaletti a strisce che carini che erano, ricordo un paio in particolare erano rossi, allora andavano tanto di moda e io li adoravo.

Ora invece,  che sono madre anch'io, a pensarci bene non so se avrei  mandato mia figlia vestita in quel modo tra l'erba alta.. haha
Eppure eccomi qua!
VIVA E VEGETA nessun pizzico di vipera o di vespa, giusto qualche spina , ma era il minimo visto dove mi infilavo.

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